L’Art Nouveau o Stile Liberty

L’Italia è da sempre conosciuta come patria dell’arte, della cultura e della storia moderna. I popoli che l’hanno abitata, tra cui i ben noti romani, hanno provveduto a lasciare in eredità un patrimonio artistico abbastanza vasto e raso di capolavori, da destare invidia e ammirazione in tutto il mondo.

Con il tempo, il valore artistico dell’Italia è addirittura andato a incrementare, anche grazie all’ausilio di pittori, scultori e architetti che hanno rivoluzionato il modo di concepire l’arte.

Ad esempio, nel periodo rinascimentale, nella toscana Firenze, nacque un certo Leonardo da Vinci, la cui esistenza sarebbe stata ricordata nei secoli a venire.

Tuttavia, per quel che concerne l’Europa, l’Italia non è la sola nazione ad aver fatto e contemplato l’arte in tutte le sue forme, anche quella scritta. Ulteriori paesi, come Francia e Spagna, hanno contribuito con numerosi movimenti e altrettanti artisti all’evoluzione dell’arte.
Una delle “rivoluzioni” artistiche più recenti, è senz’altro quella inerente all’Art Nouveau, conosciuta in Italia come “Arte Nuova” e “Stile Liberty”.

Si può asserire, con ogni probabilità, che questo movimento abbia trasformato la concezione di arte, dando addito alla nascita delle pratiche artistiche moderne, esse riguardanti ogni settore dell’ambito, a esclusione di quello poetico. 

Stile liberty: periodo

È giusto affermare che l’espressione “Art Nouveau” fu indicata al pubblico  (probabilmente per la prima volta), da Edmond Picard, attorno alla fine del XIX secolo, all’interno di un articolo della rivista belga “L’Art Moderne”, allo scopo di dare una qualifica all’estro di un certo Henry Van de Velde.
Ciò malgrado, il termine era stato coniato dal medesimo  Van de Velde, egli spalleggiato da alcuni suoi colleghi connazionali.

Pertanto, dire che lo stile Liberty sia originato verso la fine del diciannovesimo secolo, per poi concretizzarsi al principio del ventesimo, non è assolutamente sbagliato! Anzi.

Un’importante mostra tenutasi a Parigi, nell’esatto 1900, aiutò considerevolmente il movimento a prendere forma.

Il successo ottenuto nella mostra, durante la quale ottenne opinioni favorevoli in ogni campo (o quasi) l’Art Nouveau poté usufruire anche di altri “canali” o “media” per espandersi e ottenere il giusto credito: tra i media, si annovera la rivista “L’art pour tous“, mentre, tra i canali più efficaci, si contano laboratori artigianali e scuole costruite appositamente per la divulgazione dello Stile Liberty.

Quest’ultimo poté dunque affermarsi nel resto nell’Europa, tra cui la Francia e la Germania, rispettivamente con l’architetto Hector Guimard (progettò le stazioni della metropolitana di Parigi) ed Edvard Munch, celebre autore dell’omonimo urlo.

Stile liberty: le caratteristiche

Lo Stile Liberty, fin dalla sua prima creazione, ha da sempre contemplato l’utilizzo di forme dinamiche e richiamanti la natura, essa sia animale che floreale. Questi ornamenti costituivano la prova artistica di una riforma di vita, introducendo nuovi motivi di adulazione, degni di essere ritratti, scolpiti e studiati.

Alla stregua della totalità dei movimenti simili, anche l’Art Nouveau trovò sue ulteriori valvole di espressione nelle teorie scientifiche, nei filosofemi e nelle  dottrine spirituali, talvolta addirittura occultiste (ma qui si entra in un discorso più ampio ed esoterico).

Ad ogni modo, fu proprio piantando queste radici, che lo Stile Liberty gettò le basi per la nascita del Modernismo artistico, il movimento che caratterizza l’epoca attuale.

Come già accennato in precedenza, l’Art Noveau trovò la sua principale fonte di ispirazione nel mondo zoologico e floreale.
Riproduzioni -ovviamente miniaturizzate- di animali e fiori venivano costantemente applicate nell’arte della lavorazione della ceramica, del vetro e persino del metallo.

All’epoca, inoltre, grazie ai primi microscopi, gli artisti potevano addirittura studiare a fondo la composizione di quel che decidevano di raffigurare.

In alcuni circoli artistici (anzi, forse più di alcuni) la contemplazione della teosofia prese piede.
Molti artisti approfondirono lo studio delle religioni e taluni si convinsero che fosse possibile ottenere dei poteri occulti; altri supponevano, che mediante le sedute spiritiche (fittizie, plausibilmente) sarebbero stati in grado di carpire il tanto bramato significato della vita.

Stile liberty: arredamento 

Nella costruzione dell’arredamento, lo Stile Liberty non ometteva l’utilizzo di macchinari che avrebbero potuto facilitare il lavoro, anzi, li integrava all’estro dell’artista. I motivi floreali e animali adornavano ogni forma prodotta e ciò valeva anche per l’arredo.

Difatti, in Italia furono diverse le gallerie manifestati l’applicazione dello Stile Liberty su lampadari e lampade, mobili,  ma soprattutto per quel che concerneva l’arredamento di hotel e alberghi.

Persino le vetrinette (e qui il discorso si fa più ampio) venivano ornate con dei motivi che spesso richiamavano l’oriente, oltre che il mondo naturale di animali e fiori.

Ciò è utile a capire quanto l’Art Noveau abbia compreso, praticamente, ogni ambito. Ancora oggi, per citare qualcosa di assolutamente comune e di rinvenibile nelle proprie abitazioni, alcuni tendaggi, pilastri, quadri, ceramiche e talora anche incisioni su ferro o metallo, rimandano allo Stile Liberty (motivo floreale perlopiù).

Certo, questo non vuol dire che ogni raffigurazione avente a che fare col mondo naturale sia dovuta all’Arte Nuova, ma è pur vero che trae una certa ispirazione da essa.

Stile liberty: artisti 

Avendo citato in precedenza l’applicazione dell’Arte Nuova sulle lampade, è impossibile non citare Louis Comfort Tiffany (di cui presto scriveremo): la sua lampada da tavolo è attualmente esposta al “Carnegie Museum of Art“.

Per l’architettura italiana, è giusto dare spazio a Pietro Fenoglio, che nel lontano 1902, progettò e fece costruire -a Torino- la celebre Villa Scott, oggi una residenza privata.

Villa diventata famosa anche per il film di Dario Argento: “Profondo Rosso”

La pittura (restando sempre in ambito nostrano) ha avuto il piacere di godere delle opere di Cesare Saccaggi, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Angelo Barabino, essi esponenti della scuola di Tortona, senza dimenticare:

  • Gustav Klimt
  • Aubrey Beardsley
  • Alfons Mucha
  • Hector Guimard
  • Koloman Moser
  • Paul Hankar

Conclusioni 

L’Art Noveau ha contribuito alla nascita del Modernismo artistico, e questo è pienamente assodato. Senza di essa, probabilmente, il panorama dell’arte -prendendo in considerazione un punto di vista mondiale- sarebbe rimasto indietro di qualche decennio.

Probabilmente, staremmo ora vivendo il clue dello Stile Liberty. La cosa non sarebbe male, eppure sarebbero mancati all’appello artisti di alto calibro come quelli sopracitati.

O in alternativa, si sarebbero dedicati a uno stile artistico differente, lasciandoci in eredità altre opere, la cui bellezza sarebbe stata ricordata nei decenni e nei secoli a venire.

Ad ogni modo, l’Art Noveau ha fatto il suo debutto più di cento anni fa e oggi possiamo godere del lascito di grandi e piccoli nomi.

Vi consigliamo la visione del video che trovate di seguito, creato da una Youtuber di nome Barbara Scaravonati, alias “La Zebra”: ragazza preparatissima in Arte, che in 6 minuti circa, riassume in breve lo stile liberty, in modo molto semplice.

Video-riassunto Stile Liberty – Art Nouveau